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La tecnica più consolidata consiste nel prelevare il sangue intero in appositi contenitori di plastica (sacche). La durata di tale prelievo è di circa 10 minuti. Successivamente i suoi elementi (plasma, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) vengono separati attraverso un procedimento detto "frazionamento".

Ormai da diversi anni si sono diffuse altre tecniche (aferesi) che permettono, attraverso l'uso di particolari macchinari, i separatori cellulari, di ottenere dal sangue del donatore soltanto quella componente ematica di cui si ha necessità, restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Ciascun separatore cellulare è in grado di centrifugare o filtrare istantaneamente il sangue che defluisce da un braccio del donatore trattenendo l'elemento ematico necessario.

Si parla pertanto di plasmaferesi, se si raccoglie solo plasma; citoaferesi, se si raccolgono le cellule ed in particolare di piastrinoaferesi, se si raccolgono le piastrine. In tal modo è possibile disporre di maggior quantità di plasma da inviare al frazionamento o di concentrati piastrinici qualitativamente migliori per pazienti particolari (leucemia, trapianto di midollo osseo, ...).

La procedura per un prelievo in aferesi è semplice e innocua, anche se richiede un tempo maggiore. Sia nel caso di prelievo di sangue intero, che in quello in aferesi, il materiale utilizzato è monouso (viene usato cioè una sola volta), è nuovo di fabbrica, sterilizzato e mantenuto tale in confezioni sottovuoto. In tal modo è evidente l'assoluta mancanza di rischio di contagio per il donatore, poiché il sangue passa esclusivamente in circuito chiuso.

La quantità di sangue che mediamente viene sottratta a ogni prelievo è stabilita per Decreto Ministeriale in 450 centimetri cubi più o meno il 10%, quantità che non deve superare il 13% del sangue presente nell'organismo umano. L'intervallo tra una donazione di sangue intero e l'altra non deve essere inferiore a 90 giorni. La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell'uomo e a 2 nelle donne in età fertile. Per i prelievi in aferesi gli intervalli e le quantità sono diversi e stabiliti per Decreto Ministeriale.

Per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, di plasma o di piastrine, vengono effettuati degli accertamenti di laboratorio, atti a valutarne l’idoneità a essere trasfusa (ricerca antigene del virus dell’epatite B, dell’anticorpo contro il virus dell’epatite C e dell’AIDS, sierologia per la sifilide, transaminasi, controllo del gruppo sanguigno, valore dell’emoglobina). Secondo le normative vigenti in campo trasfusionale infatti, nessuna unità può essere distribuita se non preventivamente testata per le evidenziabili malattie virali ad oggi trasmissibili. A questi, annualmente, si aggiungono ulteriori indagini atte a tutelare la salute del donatore.